A un certo punto chi ha bisogno di un climatizzatore, per sostituire uno che ormai non è più performante come prima, dovrebbe andare a valutare l’offerta condizionatori Panasonic, erogata da un’azienda che come ormai quasi tutti sanno è leader in questo settore e che sì contraddistingue per avere un ottimo rapporto con i suoi clienti ai quali cerca sempre di offrire dei dispositivi di alto livello dal punto di vista del rapporto qualità prezzo, occupandosi di supportarli in tutto e cioè in tutte quelle fasi che partono ovviamente all’installazione.

 Quest’ultima è molto importante perché forse non si sa che fino a un po’ di anni fa non era obbligatorio farla in maniera professionale: ed ecco perché le persone, quando acquistavano un condizionatore, spesso demandavano tutto al fai da te se si sentivano capaci, oppure a parenti e amici.

Mentre ora le cose sono cambiate perché lo Stato è intervenuto dicendo che chi non se lo fa installare da un professionista rischia delle multe.

 Queste decisioni un senso perché è legata al fatto che a un certo punto ci si è resi conto che spesso il condizionatore aveva un problema cioè la fuoriuscita e la perdita di gas refrigerante il quale è bene sapere essere un elemento inquinante, che può disperdersi nell’aria, e che non ha colore né odore.

 Quindi è difficile da riconoscere: però allo stesso tempo è molto importante perché è responsabile nel bene e nel male del buon funzionamento del condizionatore.

 Ma le persone cominciano ad avere sospetto della sua fuoriuscita nel momento in cui si accorgono che il condizionatore in questione non raffredda più come prima l’ambiente oppure che le bollette sono troppe esagerate rispetto a quello che il consumo.

 Tutto questo però con un’installazione professionale non può succedere perché il rischio sarà assolutamente inesistente proprio perché ci si affiderà a un installatore professionista che dovrà dimostrarlo con un patentino specifico in modo da rendere sicuro il cliente.

 In questo modo il gas refrigerante è molto difficile che fuoriesca e rimanga chiuso all’interno, anche perché si parla di un sistema a circuito chiuso che non si dovrà mai consumare

 Altre informazioni da sapere sul climatizzatore

In definitiva possiamo dire che se il gas refrigerante fuoriesce e si esaurisce, il condizionatore non funzionerà come prima e ci creerà molti disagi soprattutto durante i mesi estivi.

 In quel caso l’unica cosa da fare è chiamare un tecnico specializzato che dovrà ricaricare il gas cercando di comprendere dove è la perdita e cercando di sistemare l’impianto.

 Tutto questo è molto importante nell’ottica che è il climatizzatore è uno degli strumenti più usati soprattutto, considerando che il clima è cambiato e che le estati sono sempre più complicate.

 Inoltre risulta essere molto funzionale anche perché riesce a rinfrescare tutti gli ambienti in maniera omogenea senza creare un’aria stagnante, soprattutto se le persone si ricorderanno di tenere le finestre e le porte chiuse.

 Tutto questo è possibile perché, ogni volta che l’ambiente subisce una variazione di temperatura il climatizzatore disperde più energia e i consumi aumentano.

Forse non tutti sanno che❓

Il condizionatore d’aria è una macchina termica in grado di abbassare o innalzare la temperatura di una stanza o in generale di un ambiente di un edificio in cui si trovi. Per ottenere questo risultato, sviluppa calore sensibile (positivo o negativo) attraverso il quale avviene la trasmissione del calore con un fluido, il quale messo a sua volta in circolazione cede tale calore ad un ambiente. La potenza di un condizionatore si misura in BTU/h, frigorie/h, o kW com’è d’obbligo nell’etichetta energetica europea.

 

Il primo apparecchio per il raffreddamento climatico dell’aria fu brevettato nel 1886 da Lewis Latimer, statunitense, disegnatore e progettista di Thomas Edison. L’espressione “aria condizionata” fu coniata da Stuart Warren Cramer, che si interessò come Willis Carrier allo studio dell’umidità e del condizionamento dell’aria.[senza fonte] Intorno al 1911 Willis Carrier (Stati Uniti) sfruttò i cambiamenti di stato di un gas per produrre variazioni di temperatura sia positive (“riscaldamento”) sia negative (“raffrescamento”) nell’ambiente. Tuttavia tale sistema venne inizialmente implementato ed utilizzato per deumidificare piuttosto che per rinfrescare l’aria. Carrier lavorava come ingegnere in un’impresa di impianti industriali. Il metodo che consiste nel far evaporare un liquido dotato di bassa temperatura intrinseca di evaporazione — ad esempio ammoniaca — era già noto in precedenza, ma avveniva con rilascio del fluido refrigerante nell’ambiente, e quindi era sfruttabile solo per brevi periodi; Carrier ideò il sistema per recuperare il fluido in un circuito chiuso. Dopo un anno di lavoro gli fu affidato il compito di risolvere il problema del controllo dell’eccessiva umidità dell’aria in una tipografia di Brooklyn, dove la carta raggrinziva e risultava inutilizzabile. In precedenza l’eccesso di umidità veniva contrastato semplicemente aumentando la ventilazione, o aprendo finestre per rimuoverla con correnti d’aria. L’umidità creava notevoli problemi di produttività, perché portava ad un’interruzione dell’attività degli operai e quindi del lavoro. Carrier completò il primo progetto di un impianto di condizionamento dell’aria il 17 luglio 1902; la tecnologia alla base del suo impianto era già simile a quella degli impianti che troviamo in commercio attualmente. (Wikipedia)